A proposito di MENINGITI...

MENINGITI: "Epidemia e Vaccini"

     Immagine del paragrafo ripresa da: http://www.ospedalebambinogesu.it/vaccinare-perche-#.WHDp4lPhDcs

     Alcune brevi ma necessarie premesse al presente paragrafo, stilato di fretta sull'onda della "emergenza" meningite che si è sviluppata recentemente nel nostro Paese: - 1) Quello che scriverò non vuole essere per nulla esaustivo nella trattazione di un argomento complesso e dagli addentellati variegati (scaturisce invece, molto semplicemente, dalle esigenze di informazione espressemi da moltissimi genitori in quuesti giorni, genitori che in questa sede espressamente ringrazio per la fiducia ancora una volta dimostrata); - 2) Quello che scriverò si limiterà ad avere validità per i soli soggetti pediatrici, quelli assimilabili, per età e tipologia, ai miei ordinari pazienti pediatrici (0-16 anni, che poi è la fascia d'età, in una con i giovani adulti sino ai 30 anni, a maggior rischio di contrarre infezioni gravi); -3) Quello che scriverò è frutto di attenta rielaborazione personale di nozioni scientifiche e logistiche le più nuove, ragione per cui nulla vieta che l'evoluzione degli eventi possa rendere obosoleta, in tempi più o meno brevi, questo paragrafo, che per l'intanto provvedo a stendere oggi, 7 gennaio 2017.

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     Il grande pubblico sente in questi giorni dibattere in gran spolvero, da parte di tanto sistema mediatico, di "Emergenza Meningite in Italia". Partiamo da un presupposto: Quasi nessuno di quelli che scrivono e discettano di meningite in questo periodo sono tecnici della materia (neppure la mia gran capa, esimia ministra Beatrice Lorenzin, la quale, infatti, non è medico, ma solo -SOLO- diplomata al Liceo Classico: però pare studiarsi ben bene i dossier -almeno, così dicono-). Gli unici abilitati a parlarne con cognizione di causa dovrebbero essere alcune precise professionalità mediche e scientifiche (immunologi, infettivologi, farmacologi, ricercatori, microbiologi, igienisti, etc. etc). Ma, tant'è, queste sono proprio le situazioni nelle quali ognuno che non sappia pensa di potersi cimentare a discettare "tecnicamente" di cose dotte di cui proprio nulla, invece, sa. Di poi, eviterò volutamente di agganciarmi a questioni di ordine economico, o, comunque, di politiche gestionali sanitarie (poco mi frega, personalmente, di sentire al Tg, oggi, qualcuno che invita a vaccinarsi tutti e comunque, e invece, domani, qualcun altro -ma talora, ahimè, lo stesso del giorno prima- che praticamente lo sconsiglia a tutti). Checchè ne dichiarino ufficialmente ai mezzi di informazione le nostre ballerine autorità sanitarie, se tutta la popolazione vaccinabile chiedesse oggi di essere simultaneamente vaccinata, le dosi per tutti non ci sarebbero se non nelle belle parole enunciate all'intorno da chi di parole sole vive. La realtà vera è che le autorità sanitarie che operano sul territorio (Dirigenze ASL, in specifico modo) hanno -del tutto pertinentemente e legittimamente, va detto- diramato recentissime direttive nelle quali richiamano all'attenzione degli operatori (di noi medici, e in particolare degli addetti ai servizi vaccinali territoriali) che le dosi di vaccini anti-meningococcici disponibili presso i servizi vanno indirizzate prioritariamente ai soggetti aventi diritto per norma di Legge ad essere vaccinati, e solo in via secondaria agli altri che ne facciano richiesta. Dimostrazione indiretta, eppure incontrovertibile, mi pare, che di vaccini per tutti al momento non ce n'è, a prescindere dalle ridicole balle spaziali raccontate da qualcuno di quelli "che sanno" ai giornaloni nazionali.

     Seconda considerazione di carattare generale: Ho perso tra i miei assistibili (e con grande soddisfazione, mi si creda) genitori di bimbi i quali pretendevano di discutere del pari con me -sol perchè freschi freschi lettori di fregnacce e catastrofismi letti in giro su improbabili siti del web- dell'opportunità o meno di far vaccinare i loro figli sulle cose più disparate (per inciso, ho perso anche qualcuno con il quale ironizzavo sulla opportunità di affidarsi a terapie omeopatiche -e ancora ancora, almeno quelle, in genere, non fanno niente, ma neanche male!!!-. Oppure di pretendere di crescere i loro bambini a botte di scelte vegane -innaturali, invece, e dannose perchè squilibrate e sceme nella loro impostazione di base: i bimbi VANNO nutriti anche con proteine animali, e se non si vuol dare loro la carne, si ha il DOVERE di fornir loro quanto meno le proteine del latte e dell'uovo-, cosa che non fanno neanche i nostri parenti più prossimi, quegli scimpanzè che qualcuno pretenderebbe vegetariani obbligati, e i quali invece vanno regolarmente a caccia di animali, che divorano come non piacererbbe vedere alle anime belle del web di cui sopra: del resto i denti canini il buon Dio glieli -e ce li- avrà dati per qualche ragione sensata, o no?). I vaccini moderni NON danno problemi di nessuni tipo, NON indeboliscono il sistema immunitario, NON fanno venire l'autismo, NON provocano la sindrome di West, NON danno le convulsioni, NON aumentano il fantomatico rischio di accumulo di mercurio da conservanti (!?!). Fanno solo bene e vanno SEMPRE raccomandati caldamente, TUTTI (qualche riserva, per il vero, personalmente io la nutro nei confronti del vaccino per la varicella, per ragioni sulle quali in questa sede, in ogni caso, eviterò di dilungarmi). TUTTI e a TUTTI, quindi anche a coloro i quali non rientrano (per ragioni di politica ed economia sanitaria) nelle classi di popolazione individuate dalle autorità governative (le quali hanno la obbligata necessità -economica, appunto-, con cui devono farer i conti, di operare delle scelte di priorità) come aventi diritto, davanti alle altre, di essere sottoposte a profilassi vaccinale.

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 Per entrare nello specifico del problema "Meningiti meningococciche e profilassi possibili", invito chi mi legga a valutare con attenzione i punti seguenti:

     - A) I giornaloni di prima -i quali hanno necessità di far notizie, necessarie alle vendite in edicola, o agli ascolti televisivi- stanno parlando genericamente di "meningiti", così mettendo in un gran calderone tutto e l'opposto di tutto. Sepsi, meningiti, Sepsi meningococciche, Sepsi da altri microorganismi, Encefaliti virali, etc. Tolto il caso delle encefaliti virali (ben più rappresentate ai tropici, per nostra fortuna, che qui da noi e nelle regioni a clima temperato in genere) -da virus erpetici e virus di ceppo diverso (Coxackie, Poliovirus, Arbovirus, Adenovirus, EBV, Tick Borne Encephalitis, o encefalite da morso di zecca, particolarmente rappresentata nel Centro-Europa, e per la quale esiste uno sperimentato vaccino, Encepur)-, le sepsi batteriche con interessamento meningeo possono essere legate a numerosi tipi batterici diversi. "I" Meningococchi (Neisseria Meningitidis), appunto, gli Pneumococchi in secondo luogo, ma poi anche Streptococchi, Staphilococchi, Haemophilus Influenzae, Klabsiella Pneumoniae, Escherichia Coli, Mycobactyerium Tubercolosis, etc. etc. Esiste, infine, anche la rara possibilità che a darci una meningite siano un fungo o un protozoo (aspergilli, criptococchi, amebe, etc.), ma si tratta, quasi sempre, di soggetti a vario titolo defedati dal punto di vista immunitario. Noi qui ci limiteremo, naturalmente, alle sepsi meningocciche da Meningococco propriamente detto, accennando solo di passaggio al problema "minore" degli Pneumococchi.

     - B) Sgombriamo il campo, per iniziare, dal problema legato agli Pneumococchi: se quel che qui ci preme è solo di dire qualche parola di chiarezza sulle vaccinazioni, allora, limitandoci a questo, c'è da sapere che praticamente TUTTI i nostri bambini (o, quanto meno, i bimbi provenienti da famiglie di genitori assennati e attenti, senza le teste piene della pappa di luoghi comuni e fanfaluche ricavati -come si diceva- dal web) sono e sono stati vaccinati già dal 2° mese di vita contro la maggior parte dei ceppi di Pneumococco presenti sul nostro territorio (il vaccino in questione è conosciuto come PREVENAR 13, e, se lo cercate sul libretto vaccinale del Vostro pargolo -dai 2-3 mesi in poi-, lo trovate associato -in genere- con l''Esavalente -o Pentavalente, sino ad un po' di anni addietro-). Il vaccino NON copre, per sua stessa natura, da tutti i possibili ceppi Pneumococcici, ma dalla maggior parte sicuramente sì: pertanto, su questo fronte, state pure -ragionevolmente- tranquilli.

     - C) Non esistono in commercio vaccini per altri germi che non siano la Neisseria Meningitidis (meningococch"i") e lo Streptococcus Pneumoniae, e, pertanto, di questi non ci occuperemo affatto in questa sede. Anche il vaccino che tutti i nostri bambini fanno contestualmente ad altri cinque nell'ambito dell'Esavalente, ovvero quello contro l'Haemophilus Inflenzae B, copre oggi molto meno di alcuni anni addietro contro i ceppi invasivi neurotropi di Haemophilus (la VACCINAZIONE è comunque sempre raccomandata).

     - D) Problema "Meningococchi". Volendo limitare il campo di discussione al problema rappresentato dalla sepsi meningococcica, si comincerà col dire che NON ESISTE, al momento, nessuna vera "Emergenza Meningite" (in ognuno degli scorsi inverni le sepsi di questo tipo hanno provocato analogo numero di decessi, anche qui nel nostro Salento). Anche il maggior numero di casi registrati nell'ultimo anno in Toscana è da considerare in parte un falso problema. Nella Regione Toscana è sito l'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, il Centro Clinico che per primo si è occupato in maniera sistematica ed approfondita del problema "Meningite" (così divenendo il punto di riferimento specifico per tutto il Paese, a prescindere dalle età colpite). Ebbene, il Meyer per primo ha introdotto nell'uso corrente della diagnostica dei casi sospetti la ricerca genetica di materiale di derivazione batterica (le cosiddette sonde genetiche), saltando a piè pari il grosso problema rappresentato dai falsi negativi (casi nei quali, cioè, pur in presenza di sicura infezione, l'esame diagnostico tradizionalmente utilizzato -quello colturale- risultava in moltissime -troppe- circostanze falsamente negativo): le diagnosi di certezza si sono così moltiplicate improvvisamente, cosa che inevitabilmente accadrà anche nel resto d'Italia allorquando il metodo PCR (o delle sonde genetiche) progressivamente soppianterà del tutto quello dell'esame colturale. Il 5-10% dei soggetti apparentemente sani alberga nelle sue cavità nasali il batterio delle meningite, e però non lo sa (potrei avercelo addosso io stesso, che qui scrivo, e non esserne consapevole. E potrei addirittura "infettarmi" da solo, semplicemente battendo con il volto contro una superficie dura -tipo il cruscotto della mia macchina, in caso di incidente stradale in cui io non indossi la cintura-: le sottili lamine ossee poste al di sopra delle mie fosse nasali potrebbero fratturarsi, consentendo libero accesso alla mia fossa cranica anteriore -il mio encefalo- a quegli stessi batteri che prima se ne stavano buoni buoni confinati al calduccio delle mie vie aeree superiori). Ebbene, se io avessi -inconsapevole- addosso il batterio, potrei benissimo contagiare il mio prossimo vicino suscettibile, e dargli vera e propria infezione. Infine, il problema delle ragioni oscure che starebbero alla base dell'epidema di meningite nella Valle dell'Arno. Mai nessuno dei giornaloni a dire che la stragrande maggioranza della popolazione urbana toscana vive lungo la Valle dell'Arno: ed è enormemente più facile, per ovvie ragioni, che il prossimo nuovo caso di meningite meningococcica si verifichi tra Arezzo, Pisa, Livorno e Firenze, per dire, piuttosto che in cima al monte Amiata!!!

     - E) A proposito di "epidemia" italiana di meningiti meningococciche. Fregnacciume, a cui per pavidità stanno accodandosi anche troppe nostre autorità sanitarie (emergenza da infezioni da germi invasivi, la chiamano nelle perentorie circolari che stanno emamando or ora!). Lo dicono i dati diffusi dall'Istituto Superiore di Saniotà. Nel 2011 1.150 casi verificati, nel 2012 1.211, nel 2013 1.419, nel 2014 1.479, nel 2015 1.815, nel 2016 (quello dell'"epidemia") 1.376 (dato aggiornato a fine novembre). I decessi sono dell'ordine del 12% circa rispetto alle infezioni (siamo, al più, a circa 200 morti all'anno, più o meno: per dire, muoiono ogni anno 230.000 soggetti per fatti cardiocircolatori, 177.000 per malattie tumorali, circa 7.000 per complicanze da influenza!!!).

     Chi è da considerare "soggetto a rischio", in caso di verificata (o anche solo altamente sospetta) diagnosi di meningite meningococcica? - a) I conviventi del soggetto affetto, considerando tra costoro anche l’ambiente di studio (la stessa classe), o di lavoro (la stessa stanza), o di sport (rischio massimo per chi abbia convissuto per più di 4 ore a stretto contatto col soggetto risultato malato); - b) Chi abbia dormito o mangiato spesso nella stessa casa del malato (soggiornandovi per un po' di ore); - c) Le persone che nei sette giorni precedenti l’esordio abbiano avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti, giocattoli, etc.); - d) I Sanitari (medici e personale paramedico tutto) che siano stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente (per esempio durante manovre di intubazione o respirazione bocca a bocca, o in occasione di manovre di emergenza durante un trasbordo in 118). Per TUTTI gli altri, il rischio di contagio è veramente molto più basso (per dire, per un contatto non prolungato col soggetto poi ammalatosi, tipo un breve spostamento in macchina, il rischio è massimo per chi gli sia stato seduto accanto, piuttosto che per tutti gli altri occupanti dell'autovettura). La sorveglianza dei contatti è importante per identificare chi dovesse presentare febbre, in modo da diagnosticare e trattare rapidamente eventuali ulteriori casi. Questa sorveglianza è prevista per 10 giorni dall’esordio dei sintomi del paziente. Il periodo di incubazione è generalmente 3-4 giorni (da 2 fino a 10 giorni, in media 7). Inoltre, bisogna considerare che il meningococco può causare un quadro di "sepsi" meningococcica (un quadro clinico, talvolta molto severo, per la presenza del meningococco nel sangue con febbre alta, ipotensione, petecchie, trombosi vascolari periferiche, insufficienza da parte di uno o più organi, fino anche ad un esito fatale), la quale può presentarsi da sola, oppure coesistere con le manifestazioni cliniche della meningite propriamente detta (l'auspicata guarigione del quadro settico può purtroppo esitare in gravi patologie organiche anche di tipo extra-neurologico -vedansi, a titolo di esempio, i gravissimi quadri di mutilazioni degli arti, rese necessarie dalle frequenti complicanze vasculo-trombotiche periferiche-).

     Come si attua la profilassi farmacologica dei contatti a rischio? Si inizierà col dire che la cosiddetta "chemioprofilassi" va intrapresa subito, al primo sospetto diagnostico (prima ancora, cioè, di una verificata diagnosi di infezione: vale a dire entro le 24 ore possibilmente, massimo 48, dalla prima manifestazione clinica sospetta del soggetto malato). Il soggetto che abbia superato i 14-15 anni di età assumerà una singola dose di CIPROFLOXACINA (Ciproxin) di 500 o 750 mg. (non va bene nel sospetto di gravidanza: in tal caso si supplirà con una singole dose, I.M., di CEFTRIAXONE -Rocefin, etc.-, dai 125 ai 1.000 mg, a seconda di peso ed età -può essere usato, se necessario, anche sul bimbo molto piccolo e nella donna in gravidanza-). Nei bimbi più piccoli si usa in genere la RIFAMPICINA (Rifadin sosp. os, 20 mg./ml., cps. da 150-300-450-600 mg.), alla dose di 10 mg./Kg. ogni 12 ore per 2 giorni (4 dosi in tutto), con dose massima (adulti oltre i 40 Kg.) di 600 mg. per volta (otto il 1° mese di vita, le dosi saranno di 5 mg./Kg.): può dare un -non dannoso e non preoccupante- colorito rossastro delle urine. La chemioprofilassi farmacologica dei contatti va fatta da tutti, anche dai soggetti già correttamente vaccinati (per le ragioni dette prima e per quelle che poi si diranno). Le linee guida inglesi prevedono anche (off label in Italia) l'uso della CIPROFLOXACINA (1 dose singola) in età pediatrica (genericamente, sotto i 15 anni) e l'AZITROMICINA (dose unica nella giornata, per 3 giorni) nella gravida.

     I contatti, anche stretti, dei soggetti che abbiano presentato meningite da Pneumococco non vanno profilassati. Per i contatti stretti dei soggetti che abbiano presentato sepsi da Haemophilus non si attua profilassi farmacologica se il ceppo identificato non è il "b". Nei casi in cui si sia identificato in laboratorio il "b", l'eradicazione nei contatti stretti va effettuata con RIFAMPICINA (per 4 giorni) e CEFTRIAXONE (per 2 giorni).

     A tutti i contatti stretti (avuti negli ultimi 7 giorni dall'esordio della malattia) dei soggetti che abbiano contratto infezione invasiva di tipo settico da cocchi, va offerta la VACCINAZIONE gratuita (se disponibile, naturalmente) contro lo specifico ceppo infettante isolato dal paziente affetto. La VACCINAZIONE NON sostituisce la chemioprofilassi farmacologica, la quale va pertanto (si ribadisce) sempre effettuata -ove indicata dopo l'isolamento del germe-, a prescindere dallo stato vaccinale precedente!!!

     Quali le possibilià vaccinali? Tutti i nostri bambini, figli come ripeto di genitori assennati, sono già stati vaccinati per il Meningococco di tipo C, quello più frequentemente in causa nei casi segnalati come i più gravi (MEN-C a 13 mesi circa di vita: fa parte del ciclo di vaccinazioni primarie). Tutti (se già non lo sono stati, per avere già raggiunto l'età bersaglio) verranno rivaccinati ad 11 anni circa (1^ Media, in genere, contestualmente al vaccino HPV, contro il carcinoma del collo dell'utero), col vaccino MENVEO: fungerà da richiamo per il C, e da vaccino in unica dose per i ceppi più rari A, W135, Y. Sono entrambi vaccini ottimamente tollerati, scevri in generale da effetti collaterali di una qualche importanza. Quindi, lo dico a Voi genitori, accettate di buon grado l'offerta vaccinale che vi verrà proposta dagli Uffici d'Igiene. Per ciò che concerne, invece, il Meningococco B, nel 2014 la nostra Regione ha introdotto l'offerta vaccinale per il vaccino BEXSERO (si fa sempre in più dosi: 4 dosi in tutto -secondo schema che fornirà l'Ufficio preposto- se la vaccinazione è intrapresa tra i 2 e i 5 mesi, 3 dosi -con schemi diversi, a seconda che il ciclo primario di 2 dosi sia stato intrapreso tra i 6 mesi e l'anno, oppure tra i 12 e i 24 mesi- dopo i 6 mesi e sino ai 2 anni, 2 dosi se la prima vaccinazione sia stata effettuata dopo i 24 mesi -con intervalli diversi, per il richiamo, a seconda che la dose primaria sia stata somministrata tra i 2 e i 10 anni, oppure dopo i 10 anni). Come unico effetto collaterale può dare qualche ora di irritabilità, gonfiore e dolore nel punto di iniezione (controllabili con banali Tachipirina o Nurofen, ed applicazione di una semplice crema cortisonica, come Elocon per 2-3 giorni), un accesso febbrile della durata di 24 ore circa (limitato alla 1^ e in parte alla 2^ dose, in genere, nei bimbi molto piccoli, e ben controllabile con Tachiprina o Nurofen). Per i bimbi o i ragazzi nati prima del 2014, direi che i problemi più "pesanti" sono da considerare, in definitiva, quelli per le tasche delle famiglie: la Regione Puglia ammetteva la somministrazione del Bexsero (oggi, invece, gratuita) sotto forma di compartecipazione alla spesa d'acquisto, mettendo a carico della famiglia una spesa complessiva, per le due dosi, di circa € 150,00 complessivi (€ 75,00 x 2).

     Contro i ceppi di Pneumococco più frequentemente responsabili di infezioni invasive si effettua gratuitamente, a tutti i bambini, il VACCINO PREVENAR-13(valente). Il VACCINO contro Haemophilus Influenzae di tipo "b" è usualmente somministrato all'interno dell'Esavalente (nella primissima infanzia).

     Quando vaccinarli? Subito, appena possibile. Le meningiti sono infezioni più tipiche dei mesi invernali, e particolarmente dure, frequenti e gravi nei bimbi molto piccoli (rischio massimo proprio tra il 1° e il 6° mese di vita). Quindi, se possibile, non si aspetti!!!

     Ultimo problema, quello rappresentato dai bimbi già vaccinati e comunque aventi contratto, ugualmente, l'infezione da Meningo-C, nonostante, appunto, il vaccino. Una prima spiegazione è rappresentato dai soggetti "Non Responders", ovvero non aventi avuto risposta anticorpale (ma questi vengono quasi tutti reclutati dalla dose di richiamo a 11 anni). Seconda ipotesi di lavoro (anche qui la grancassa la sta suonando la Regione Toscana). Se io vengo vaccinato per un microorganismo, produco anticorpi protettivi che mi rimarranno costantemente alti nel sangue per un certo periodo di tempo (comunque non più a lungo di pochi anni), per poi cominciare fisiologicamente a decrescere, sino a diventare praticamente indosabili. Mi rimane, tuttavia, quella che si chiama "Memoria Immunologica", quella, cioè, che fa sì che i miei linfociti, in caso di re-contatto col germe, mi faranno rispondere molto più rapidamente che nell'ipotesi di una prima infezione naturale (cosicchè, nel mentre il microorganismo sta cominciando a replicarsi nel mio corpo, io riesco ad organizzare rapidamente una mia risposta immunitaria difensiva contro di lui, risposta che riesce ad annientarlo in tempi accettabilmente brevi, comunque prima che lui diventi pericoloso). E' questo il caso, per esempio, dell'Epatite, del Morbillo, delle tossine difterica o tetanica, etc.etc. L'efficacia della risposta anticorpale sarà tanto maggiore, quanto più lungo sarà il tempo occorrente alla natura di quello specifico microorganismo perchè riesca a moltiplicarsi a sufficienza per poter aggredire efficacemente -dal suo punto di vista- le mie cellule (questa la ragione delle altissime e prolungatissime capacità protettive dei vaccini per i virus epatitici, i quali hanno classicamente periodi di incubazione particolarmente lunghi: io, potenziale vittima di una infezione grave, ho però tutto il tempo per organizzare le difese e rispondere adeguatamente). La Neisseria Meningitidis, però, rappresenta un problema "gestionale" molto grosso, per il mio sistema immunitario: breve periodo di incubazione, brevissimo periodo tra inizio della malattia e momento in cui ha già manifestato una aggressività nei miei confronti talmente violenta da uccidermi. Dal momento in cui ho i primi sintomi, a quando le manifestazioni cliniche della malattia diventano gravissime e troppo spesso irreverisbili, passano in genere poche ore, troppo breve il lasso di tempo perchè la mia memoria immunologica riesca ad organizzarsi per difendermi a dovere. Per essere pronto comunque a difendermi ho bisogno di avere già disponibili, dentro di me, le munizioni atte allo scopo (livelli anticorpali protettivi): potrei materialmente non avere il tempo di fabbricarne di nuove abbastanza in fretta. Da qui la strategia nuova a cui ha pensato il Meyer: una dose di MEN-C intermedia (ai 4-6 anni di vita, in ipotesi) tra quella primaria dei 13 mesi e quella di richiamo degli 11 anni (strategia al momento rimasta isolata, però, tra le regioni italiane). Servono soldi, serve personale, serve capacità organizzativa, serve cultura scientifica. Tutta roba assai rara, ahimè.

     In conclusione, ascoltatemi, genitori assennati (gli altri, quelli col cervello in pappa di giuggiole, se ne fregheranno in ogni modo: peggio per loro, e per uno Stato Pulcinella che non li obbliga a mettersi in regola, quanto merno impedendo d'imperio l'accesso a scuola dei loro bambini). Se avete a cuore i Vostri bimbi...

 

VACCINATE, GENTE:   VACCINATE!!!

     E NON DATE RETTA ALLE CAZZATE PROPALATE DAI "NO-VAX", GRAN MAESTRI DI IMBECILLITA' E IGNORANTE SUPPONENZA (e qualcuno di questi cretini oggi governa pure, a Roma, con lo slogan tragicomico "Uno vale Uno"!)... 

     Quella che vedete qui a destra è la bimba neozelandese Charlotte Cleverley-Bisman, colpita all'età di sei mesi da una sepsi meningococcica. Sopravvisse all'infezione, ma dovè subire l'amputazione di tutti gli arti. La bambina era ancora troppo piccola per essere vaccinata, ma un'adeguata copertura vaccinale da parte della popolazione avrebbe potuto evitarle tutto questo tramite l'immunità di gregge.

     Immagine e didascalia sono tratte da: https://it.wikipedia.org/wiki/Vaccino

     Riprendo il testo seguente da quanto riportato fedelmente dai lanci d'agenzia. In particolare, il testo del provvedimento precisa: "Sono state incluse tra i LEA vaccinazioni già previste dal Calendario nazionale 2012-2014 (contro pneumococco e meningococco C nei nuovi nati; HPV nelle undicenni); Sono state introdotte tra i LEA nuove vaccinazioni, previste dal nuovo Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019: meningococco B, rotavirus e varicella nei nuovi nati; HPV nei maschi undicenni; meningococco tetravalente ACWY135 e richiamo anti-polio con IPV negli adolescenti; pneumococco e Zoster nei sessantacinquenni; le vaccinazioni per i soggetti a rischio di tutte le età, come indicato nel PNPV e in altre normative nazionali sull'argomento. Per tutte queste vaccinazioni è prevista l'offerta gratuita da parte dei servizi deputati alle attività vaccinali dislocati sul territorio nazionale.
     Trattandosi di prevenzione sanitaria di massa, e non prestazioni sanitarie di cura, i vaccini saranno completamente gratuiti, senza pagamento di alcun ticket".
     Di conseguenza: "I nuovi nati avranno diritto a cicli di base ed eventuali successivi richiami di vaccino per la prevenzione di difterite, tetano, pertosse, epatite B, polio, Haemophilus influenzae tipo b, pneumococco, meningococco B, rotavirus, morbillo, parotite, rosolia, varicella, meningococco C. Gli adolescenti avranno diritto a vaccino anti-meningococco tetravalente ACW135Y e vaccino anti-HPV. I soggetti di età 65 anni avranno diritto a: vaccino anti-influenzale stagionale; vaccino antipneumococco e vaccino anti-zoster. I soggetti a rischio di tutte le età: le vaccinazioni previste dal PNPV e da altre normative nazionali sull'argomento...".

     Come si vede, poco o nulla di più, rispetto a quanto già faceva la Regione Puglia, da tempo all'avanguardia nazionale -va detto per dovere di cronaca- circa i piani vaccinali. L'offerta gratuita a categorie diverse da quelle che già potevano usufruirne risulta certamente più facile a partire dalle determinazioni della Conferenza Stato-Regioni dello scorso febbraio 2017, ma comunque subordinata e ai finanziamenti centrali alle regioni e alla disponibilià pratica di dosi vaccinali e di personale medico e paramedico applicato alle somministrazioni. In atto, l'offerta vaccinale gratuita del Meningo B è limitata alle classi di nati successivamente al 2003: chi avesse già pagato una delle due dosi previste allo stato risulta avere diritto al rimborso di quanto anticipato alla ASL/Le solo se il versamento postale sia stato materialmente effettuato in data posteriore al 1° gennaio 2017.

     *In ultimo, dalla data di oggi 08/06/2017, entra formalmente in vigore il recentissimo Decreto Legge Lorenzin circa l'obbligo vaccinale esteso a 12 vaccinazioni (anti-poliomielitica Salk, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse acellulare, anti-Haemophilus Influenzae tipo B, anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella). Obbligo in vigore da subito per tutti i nati dal 2017 in poi. Per i nati prima di tale epoca (e sino al compimento del 16° anno), valgono gli obblighi già previsti sino all'emanazione del presente provvedimento (ovvero le VACCINAZIONI anti-epatite B, anti-tetano, anti-poliomielite, anti-difterite, anti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia, anti-pertosse e anti-Haemophilus influenzae tipo B; i nati dal 2012 al 2016 dovranno anche immunizzarsi con l'anti-meningococcica C). Alle Regioni tutte è stato concesso, in ogni caso, del tempo a disposizione per organizzarsi: ovvero 12 mesi da oggi per mettere in regola i bambini residenti con gli eventuali obblighi vaccinali non ancora soddisfatti e in arretrato (ai genitori  che sanno di non essere completamente in regola, pertanto, basterà attivarsi per chiedere al proprio Distretto di completare i programmi vaccinali previsti. e poi attendere il proprio turno alla seduta vaccinale fissata: nessuna crisi di panico se non saranno riusciti a fare tutto tutto entro il mese di settembre del 2017, ovvero la ripresa della frequenza scolastica!!! C'è ancora tempo anche dopo, come detto, se ci si attiva diligentemente: sarà sufficiente non rivolgersi alla ASL all'ultimo momento utile...).