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- Domande di una mamma immaginaria... ma non troppo: "1" -

     - Devo mettere qualcosa sull'ombelico del mio piccolo appena nato, prima e dopo la caduta del cordone?

     Assolutamente no: non servono garze, cerotti, monete, fasce varie. Nella migliore delle ipotesi sono inutili, qualche volta possono rivelarsi cose dannose. La parete addominale sotto l'ombelico si chiude da sè, ed eventuali ernie ombelicali (abbastanza frequenti, per il vero, ma mai pericolose come quelle inguinali, perchè in genere non provocano strozzamento dei visceri) si autocorreggeranno da sole entro i 12-18 mesi, nella stragrande maggioranza dei casi (e, nel caso remoto questo non dovesse succedere, si consulterà il chirurgo). Prima della caduta del cordone, e per 2-3 giorni dopo (oltre, se ci sono problemi, ci penserà il pediatra), si potranno fare lavaggi con abbondante Acqua Ossigenata (a 10-12 volumi), seguiti da blande medicazioni con una garza sterile imbevuta di alcool assoluto (quello bianco, a 95°, che si usa per i liquori in casa). La medicazione all'origine più efficace ed indicata sarebbe, già al momento della nascita, quella a base di "zucchero salicilato" in preparazione galenica: peccato che, qui in Provincia, non la si faccia in nessun punto nascita ospedaliero (rimane,, pertanto, merà -auspicabile- curiosa possibilità teorica).

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     - Che cosa posso fare per i dentini del mio piccolo, che ancora non sono spuntati?

     Assolutamente nulla. I germi dentari (i "semini" che genereranno gli elementi dentari) sono già tutti al loro posto alla nascita, sia dei denti da latte che di quelli permanenti. Ed hanno già scritto dentro quello che dovranno fare, e quando. Non possiamo far nulla per influenzare il loro destino, se non... aspettare. Sappiate, comunque, che la "normalità" vuole che i primi dentini spuntino tra il 4° e il 14° mese di vita: raramente prima (talora possono esserne presenti alcuni già alla nascita, e andranno estratti se interferiranno con la lattazione), meno raramente dopo. Non esistono certezze assolute neanche circa il loro numero, potendosi presentare casi di eruzione sovra (rarissima) o sotto-numeraria (relativamente più frequente). In caso di denti radi e/o di forma strana, associati a scarsa intolleranza al calore (febbre estiva persistente!!!) bisognerà pensare ad una rara malattia genetica coinvolgente denti e annessi cutanei, come le ghiandole sudoripare (Displasia Ectodermica Ipoidrotica).

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     - Quando capisco che è arrivato il momento di fare operare il mio piccolo ad adenoidi e tonsille?

     L'indicazione all'intervento di adenotonsillectomia oggi si è molto ridimensionata, rimanendo praticamente confinata (in via ormai quasi esclusiva) a quando l'ipertrofia generi importante difficoltà respiratoria, diurna (ventilazione orale obbligata), e, sopratutto, notturna, per rilevare la presenza della quale si dovrebbe fare idealmente ricorso all'esame polisonnografico. Nella pratica, davanti ad un bimbo che russi in maniera importante, si farà caso se presenti anomali e ripetuti episodi di risveglio-riaddormentamento, e, durante il sonno profondo, eventuali periodi privi di atti respiratori (le famose "apnee notturne"): si tratta di momenti in cui il bambino non respira per durate superiori ai 10 secondi, che devono ripetersi per almeno 5 volte in 1 ora. Di fronte a tali dati (da ricercare, naturalmente, nei periodi di maggiore benessere relativo del bambino) l'intervento si imporrà, a qualunque età (il famoso "cut-off" dei 4 anni di età non ha più, oggi, valore alcuno, essendo l'unico limite quello determinato dalla disponibilità di anestesisti capaci di operare con piccoli bambini). Rammentate che il sonno disturbato può essere alla base di anomali comportamenti diurni (sonnolenza, iperattività, mancanza di attenzione e disturbi dell'apprendimento), e, in prospettiva futura, di problemi cardiovascolari importanti in età adulta (in collaborazione, naturalmente, con obesità e "sindrome metabolica").

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     - Il "fiorellino" della mia piccoletta sembra chiuso: che cosa posso fare?

     Le sinchie delle piccole labbra (questo il termine tecnico del fenomeno) sono cosa abbastanza frequente in lattanti e picole bambine, in parte come tendenza "costituzionale", in parte quale conseguenza di piccole e ripetute infiammazioni locali (la cute delle due labbra giustapposte si macera e, richiudendosi dopo essersi rimarginata, comporta la conseguenza di fondere insieme tra loro i margini liberi delle piccole labbra). E' un fenomeno che si risolverà da solo sotto l'influsso degli ormoni della prima adolescenza, ma che bisognerebbe cercare, almeno in parte, di correggere già molto prima dello sviluppo puberale, a motivo del fatto che urina e secrezioni vaginali, ristagnando a monte della chiusura, possono infettarsi e dare infiammazioni fastidiose. Il medico Vi prescriverà dei cicli di una pomatina a base di ormoni femminili (sostanzialmente identica a quella che usano le donne in menopausa per combattere la secchezza genitale), la quale avrà il compito di mimare un poò quello che, sulla regione genitale esterna, faranno naturalmente gli ormoni naturali al momento dello sviluppo (durante il suo utilizzo sarà normale poter notare qualche nota di turgore cutaneo, comunque del tuto reversibile alla sospensione del trattamento). La raccomandazione per tutti i genitori è di curare scrupolosamente la pulizia genitale (non fa nessun male allargare delicatamente le grandi labbra -come vedrete usualmente fare al dott. Terzi durante le visite in studio-, per lavare a fondo le piccole pieghe al loro interno) e, dopo, di utilizzare una cremina idratante al di fuori dei cicli di trattamento farmacologico, al fine di prevenire il facile ripresentarsi delle sinechie.

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     - E sembra chiuso anche il "pisellino" del mio piccoletto. A lui che si fa?

     Sino a 1-2 anni assolutamente nulla (salvo i casi, abbastanza rari per il vero, di "prepuzio a proboscide d'elefante" molto serrata). Dopo questa età, se il fenomeno non si sarà risolto da solo, il medico vi prescriverà dei cicli di trattamento serale a base di una pomata cortisonica, che dovranno essere accompagnati da pulizia scrupolosa della parte e una sorta di "massaggini" che Vi saranno mostrati in studio al momento opportuno. Durante la discesa del prepuzio è del tutto normale vedere delle specie di piccole "cisti" ripiene di materiale biancastro di consistenza pastosa, al confine tra il glande e il margine ancora aderente del prepuzio: si tratta della conseguenza del fatto che i due foglietti aderenti stanno staccandosi l'uno dall'altro, e quel materiale che vedete non è costituito da altro che non siano le normali secrezioni cutanee della cute in fisiologica esfoliazione (la prima traccia di quello che sarà, negli uomini scarsamente attenti all'igiene intima, lo "smegma prepuziale"). Ove non si ottenessero risultati, si farà eventuale ricorso al chirurgo infantile, per il quale, però, c'è tanto tempo a disposizione (nei casi in cui lo riterrà opportuno, si opererà di circoncisione).

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     - E per scroto e testicoli?

     Un gonfiore scrotale, da un lato solo o da tutt'e due, è frequentissimo da trovare nei neonati maschi, ed è in genere legato a un banale idrocele (il medico se ne sincererà con una manovra semplice semplice, detta di "transilluminazione"): è del tutto normale vederlo lì sino ai 18 mesi (dopo, un eventuale controllo chirurgico non farà male a nessuno). I testicoli, invece, devono essere giù (o riportabili giù, delicatamente, dal pediatra -in tal caso si diranno "in ascensore-") già alla nascita. Raramente entrambi, più spesso uno solo, possono però rimanere fissi su, nel canale inguinale, con impossibilità a tirarli giù, anche momentaneamente, nella loro sede scrotale: dopo avere eventualmente appurato che il fenomeno non dovesse modificarsi neanche in ambiente caldo e confortevole (durante il bagnetto caldo, per esempio), si dovrà correre di filato dal chirurgo, per valutare l'opportunità di un precoce intervento di "orchidopessi". Arrivare all'operazione in tempi brevi, ove questa dovesse manifestarsi come necessaria, non è una opzione, è un obbligo indergogabile nei confronti dell'interesse del bambini stesso: non cè un troppo presto, perchè l'intervento prima lo si fa, e meglio è. L'unica limitante possibile è la disponibilità di un anestesista bravo con i bimbi piccoli, non altro: un testicolo ritenuto è un testicolo che sta soffrendo di suo già da prima della nascita, e che soffrirà comunque per tutta la vita del soggetto (sarà per sempre un po' più piccolo, meno fertile, e sempre più dell'altro a rischio di degenerazione seminomatosa). Evitargli di restare troppo tempo al caldo della pancia è il minimo che possiamo fare per portare al più basso grado possibile lo stato della sua già inevitabile sofferenza: lo si opererà, dunque, prima del compimento del 1° anno di vita. Se, in ultimo, dalla visita il pediatra avrà sospettato non un semplice idrocele, ma la presenza di un'ernia inguinale … => Di filato dal chirurgo per l'operazione di plastica addominale (l'ernia inguinale è quella che, nel bambino, risulta essere a massimo rischio di strozzamento -quelle ombelicali, per dire, non si strozzano quasi mai-, con tutte le complicanze che una tale tipo di emergenza chirurgica può comportare). Ernia inguinale, testicolo ritenuto, rischio di torsione del funicolo spermatico sono entità che, purtroppo, spesso coesistono nello stesso soggetto.

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     - E' vero che, nel mettere indosso il pannetto al mio piccolo maschietto, devo posizionare il suo pisellino "all'in su"? Ed è normale che, già così piccolo, possa avere erezioni?

     Sembra incredibile, ma sento ripetere questa storia assurda da anni, da tanti e dappertutto, mica solo in Leverano. Non c'è nulla di vero e di razionale, naturalmente: la mamma che lo fa -inculcata da altri, evidentemente- immagina così di favorire le future capacità erettive di suo figlio, nel momento in cui inizierà la sua attività sessuale. Le dimensioni e la posizione del pene eretto non hanno nessuna relazione con la posizione dello stesso organo a riposo, e come -"pendulo"- possiamo posizionarlo noi nel pannetto non cambia di una virgola il suo destino funzionale, legato a natura e "costituzione". Per altro, il metterlo così al momento di applicargli il panno non implica che vi rimarrà, anzi (sfido chiunque di noi maschieti adulti di metterlo in una qualunque posizione negli slip, e poi di ritrovarcelo -immobile e ingessato- dopo un po' di minuti: farà quel che vuole, inevitabilmente). Inoltre: sì, è del tutto normale che abbia erezioni più o meno spontanee*, anche da lattante (ne ha anche da feto, ancora in utero), poichè la funziona erettiva in sè è in certo modo svincolata dall'attività sessuale. *Talora tali momentanei fatti erettivi possono essere involontariamnete stimolati da sensazioni tattili di ordine manipolatorio da parte dei genitori (mi riferisco, qui, per esempio, alle manovre che dovessero rendersi necessarie e che il pediatra Vi insegnerà al momento opportuno, quando sarà già un po' più grandetto, al fine di sbrigliare eventuali sinechie presenti tra prepuzio e glande -tecnicamente si chiamano "balano-prepuziali"- che dovessero rendere impossibile abbassare completamente il prepuzio stretto sul pisellino del piccolo). In ultimo: dal momento in cui il prepuzio potrà abbassarsi, anche parzialmente, non abbiate paura a farlo regolaremente tutte le volte che si dovrà lavare la regione. L'igiene locale è importante (come è altrettanto importante allargare le grandi labbra delle bambine, per lavarle bene lì in mezzo -rammentate di lavare sempre le Vostre bambine, lì sotto, con movimenti diretti dall'avanti all'indietro, dalla vagina verso la regione anale, mai in direzione opposta, cosa che può favorire infezioni uro-genitali-), tanto da avere convinto nel passato i popoli del deserto (arabi ed ebrei, che spesso lo fanno ancora oggi) ad inventarsi la circoncisione, per favorire la nettezza della zona in situazioni di cronica mancanza d'acqua.

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     - Mi hanno detto che non posso fare il vaccino al pargolo perchè è raffreddato (oppure ha la pelle screpolata dalla dermatite): E' vero? E perchè?

     Se Vi hanno detto questo, Vi hanno raccontato balle. Solo e soltanto balle. Qualche linea estemporanea di "febbre" (che non arrivi ai 38°), qualche colpo di tosse, un po' di raffreddore, il mal di pancia, l'essere stati a contatto da poco con soggetti affetti dalla malattia per la quale si deve essere vaccinati: Sono tutte cose che NON DEVONO impedire di fare la vaccinazione, se è il momento di farla. Ci sono regole specifiche da tenere a mente (una comune comune: il Paramixovirus del Morbillo può competere con gli stessi siti recettoriali delle membrane cellulari ai quali si legano i Rhinovirus, ragione per cui, se il pargolo è raffreddato, sarà preferibile posticipare di qualche giorno la specifica vaccinazione PER IL MORBILLO, onde evitare il rischio che il vaccino possa non attecchire), la trattazione sistematica delle quali esula, però, dagli scopi di questo sito (ove l'argomento Vi interessasse nei particolari, potete trovare qui tutto quello che in merito vi possa interessare, e anche di più, in un paio di articoli scientifici di tipo una volta tanto professionale). Si dà il caso che qualche bel tomo si inventi (SI INVENTI), non si sa bene su che basi -se non siano quelle dell'avere studiato la materia sul manuale di Nonna Papera (e la cosa grave è che, talora, tra costoro, si devono purtroppo annoverare alcuni degli addetti ai lavori)- che un bimbo (una bimba, così non offendiamo la delicatissima sensibilità di Madamoiselle Boldrinì) non debba a priori essere vaccinato, chissà perchè, se se ne sospetti una allergia (nel qual caso dovrebbe passare preventivamente -sich!?!- una visita specialistica da parte dell'"allergologo" più in voga in quel momento), se sia affetto da una forma evidente di dermatite atopica (magari in terapia anti-infiammatoria topica) o seborroica, se stia prendendo anti-istamini, cortisonici, antibiotici.

SCEMENZE, SCEMENZE, sonore SCEMENZE, e ancora SCEMENZE

Per fare qualche facile esempio, tra le situazioni quotidiane più comuni:     

     - 1) Il bimbo che stia prendendo un antibiotico per una patologia qualunque può fare il vaccino (qualche cretino -la mamma dei cretini ahimè, come saprete, è sempre incinta- vi dirà che deve averla interrotta da almeno 3 giorni: il giovanotto dovrebbe dirmi dove l'ha letto, quel numerino "3", se non tra le memorie della nonna);

     - 2) Il bimbo sospettato "allergico" che debba fare il suo primo vaccino lo può fare tranquillamente, e non deve andare, prima, da nessun allergologo (magari quello -a pagamento, chè per la visita pubblica occorre troppo tempo- dell'adulto);

     - 3) Il bimbo con la dermatite seborroica e/o con la crosta lattea massiva ("terribili chiazze al cuoio capelluto", le ho sentie chiamare da un collega!) può essere vaccinato in tutta tranquillità;

     - 4) Il bimbo affetto da dermatite atopica (il che -sia detto per coloro i quali non abbiano studiato- non vuol dire che sia allergico) può essere sottoposto normalmente alle comuni vaccinazioni dell'infanzia;

     - 5) Il bimbo che stia assumendo un anti-istaminico per una qualche altra patologia "allergica" (oppure per prurito sine materia, o per orticaria magari cronica -vale qui il medesimo discorso fatto per la dermatite atopica: non è detto che per questo solo sia un allergico, anzi, non lo è quasi mai-) può essere vaccinato come tutti gli altri;

     - 6) Il bimbo che stia assumendo estemporaneamente un cortisonico può essere sicuramente vaccinato (non consentite, Vi prego, che Vi raccontino impunemente balle su balle, balle e ancora balle), nella generalità dei casi*.

     *Il cortisonico assunto per 3, 4, 5 o 6-7 giorni a causa di una bronchite intercorrente o di una importante dermatite atopica PUO' ESSERE VACCINATO già durante la sua terapia (a proposito, sia detto per inciso: per terapie cortisoniche di questa durata, anche molto sostenute dal punto di vista del dosaggio estemporaneo, non c'è bisogno di alcuna terapia scalare a scendere. E' solo l'ennesima invenzione di chi non ha studiato). Solo sul manuale di Nonna Papera di cui sopra possono aver letto che la vaccinazione sarebbe inibita. Il cortisonico inibisce la vaccinazione (e, in tal caso, la durata dell'inibizione deve avere la durata di almeno 1 mese dalla sua sospensione!) solo per terapie di durata superiore ai 14 giorni consecutivi, ad un dosaggio prednisone-equivalente ≥ 2 mg/kg/die (con un massimo di 20 mg/kg/die). Per darVi una idea sul cortisonico più comunemente utilizzato nell'ambulatorio del pediatra di famiglia -il "Bentelan", ovvero il Betametasone-, questo ha una potenza anti-flogistica pari a circa 8 volte quella del Prednisone (in parole povere, 1 mg di Betametasone equivale, in potenza, ad 8 mg di Prednisone). Se dò 1-1,5 mg di Bentelan al dì ad un bimbo di 5 kg (per mantenerci "tondi", è all'incirca il peso di un bimbo in età di prima vaccinazione), gli sto dando un equivalente in Prednisone (il "Deltacortene" del commercio) di circa 8-12 mg (in media, 2 mg/kg/die di Prednisone, appunto). Sto dando, cioè, un dosaggio giornaliero ai limiti di quello che sarebbe previsto teoricamente per inbire la vaccinazione. Solo che va considerato pure che tale dosaggio lo sto dando per 3-6 giorni al massimo, mica per oltre 14, come raccomandano i sacri testi (e non il manuale della nonna). Quindi, al bimbo reduce da una bronchitella, che abbia smesso di prendere un paio di giorni prima il Bentelan eventualmente prescritto per 3-4 giorni, e che stia terminando di prendere il suo ciclo di terapia antibiotica, LA VACCINAZIONE PUO' ESSERE FATTA. Se qualcuno -andando contro suoi ruolo e ufficio- non gliela fa, viene probabilmente incontro ai -legittimi- timori di Voi genitori, ma sbaglia lo stesso in modo imperdonabile (nè sbaglia di meno perchè abbia assunto atteggiamento inappuntabile, improntato a vanesia, seriosa prosopopea). Il ruolo dell'addetto ai lavori dovrebbe essere quello di tranquillizzare, mica quello di aggiungere allarme su allarme, nè quello di dare false informazioni contrabbandate per "scienza" (sich!?!). Con ciò il Vostro pediatra non vuole certo eccitare gli animi e invitare alla facile polemica (ove si riscontrasse una situazione anche solo vagamente e artatamente "dubbia", sarei io stesso a non sottoscrivere il -superfluo, va pure detto- certificato prevaccinale): mio intento esclusivo è semplicemente quello di tranquillizzare tutti sui cosiddetti -e famigerati- "rischi", sovente inventati a piene mani da alcuni che dovrebbero per ruolo cassarli, e invece troppo spesso li elevano al rango di scienza (della nonna, appunto).

     Da un povero pediatra di periferia che ormai va per la vecchiaia, ultimo tra gli ultimi, re degli ignoranti, che non frequenta amicizie potenti, che ha volutamente puntato -con piacere- al lavoro che fa in mezzo alla gente, che ha scelto di non far soldi immeritati con la professione, che i soldi invece li ha spesi e li spende passando la vita in giro a studiare (lo fa ancora adesso, per poi sentirsi dire che "tanto non serve a niente" -e forse, per questo Stato, chi dice così ha perfettamente ragione-), che legge divertito i tanti commenti che girano su Facebook sul conto della sua persona (cercateli, cercateli: dicono di me le cose più colorite, la meno impegnativa delle quali è che sarei "quello che se la tira", e poi che i loro "specialisti" -io non sarei degno di essere chiamato tale, chè specialità e perfezionamenti accademici me li hanno regalati- riderebbero di quello che dico io), da quel pediatra, insomma, un solo consiglio, se posso: pensate con la Vostra testa, abbiate la forza di pacificamente ribellarvi all'"ipse dixit" dell'ignorante-presuntuoso di turno. Ci fu Uno sapiente, in Galilea, che disse "Il Vostro parlare sia Sì Sì, No No": e non è ancora morto, dopo 2000 anni. Ci fu un'altro -di nome faceva Galileo- che osò dire -ribellandosi al papa e alla sua stessa nonna- "Eppur si muove": ed è rimasto famoso come l'inventore della scienza moderna. E poi quell'altro, un maieutico ateniese chiamato Socrate, il quale, nonostante le prediche prudenti della sua Santippe (o forse proprio per quelle), preferì morire per non abiurare: "Bevve la cicuta per inventare l'uomo moderno", si è detto di lui. Vero è che, nella ricerca di facile popolarità a buon mercato, è molto più comodo e meno dispendioso avere torto tra tanti (vedasi la variegata corte dei miracoli che gira odiernamente al governo della Repubblica) piuttosto che ragione da soli: il modo migliore, però, anche per assicurarsi un triste anonimato e duraturo... Auguri.

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.... La vita vince sempre!!!