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- Domande & Risposte "11" -

     - In classe di mio figlio sono stati trovati i pidocchi, e forse li ha presi anche il mio bambino. Che devo fare, nel caso? E, se pure non li ha ancora presi, posso far nulla per prevenirne l'infestazione?

     Domanda semplice, risposta più complessa di quanto potrebbe sembrare. Sulla barra sinistra comune di queste pagine trovate la possibilità di scaricare un completo file pdf con le indicazioni dettagliate di quanto potrebbe essere fatto (non è farina del mio sacco, ma si tratta di informazioni attendibili). Se si è proprio curiosi, il mio consiglio è di leggere tutto quanto contenuto nel file sopra-indicato. Qui dirò, molto in breve, quello che d'abitudine faccio normalmente io, con risultati in genere positivi, e senza avere mai riscontrato effetti collaterali di alcun tipo. Cominciamo dalla fine della domanda, ovvero che cosa si può fare, in famiglia, a livello preventivo. Risposta molto semplice (e, se vogliamo, scoraggiante): proprio niente. Non abbiamo il diritto di trattare i nostri bimbi con prodotti medicinali che, per quanto privi di sostanziali effetti tossici diretti (se usati nella maniera corretta, naturalmente), vanno utilizzati solo ad infestazione accertata (e, per definizione, fare un trattamento a solo scopo preventivo presuppone all'origine che il nostro bimbo pidocchi non ce n'abbia). In ogni caso, se proprio la famiglia vuole "far qualcosa" per sentirsi tranquilla, pesonalmente reputo sensato di poter indicare un lavaggio del cuoio capelluto per 2-3 volte a settimana con "Aftir Shampoo" o "PreAftir Olioshampoo": entrambi (del tutto privi di molecole con azione insetticida) vanno applicati sui capelli bagnati, e lasciati agire per 10-15 minuti. Prima del risciacquo finale sarebbe opportuno, poi, almeo 1 volta a settimana, pettinare con cura i capelli con un pettine a denti fitti ("Lendix pettine" -in metallo- oppure "Mom pettine" -in plastica-, per esempio), al fine di cercare di rinvenire -e così pure contestualmente eliminare- eventuali lendini alla radice dei fusti dei capelli (sono piccole formazioni traslucide, chiare, più facili da vedere dei pidocchi adulti, quando l'infestazione fosse in fase ancora iniziale).

     La disinfestazione ambientale, preventiva o no che sia, serve a molto poco, poichè i pidocchi -contrariamente alla maggior parte dei parassiti esterni suoi cugini, come pidocchi del pube (phtirium pubis: si tratta di animali diversi da quelli del capo, phtirium capitis), pulci e cimici- resistono pochissimo in ambiente esterno (si calcola che possano rimanervi attivi per non più di 1-6 ore, sino a 1-2 giorni solo in caso di alta umidità ambientale -e in presenza di temperatura > 28-30° C-), su mobili, vestiti, suppellettili, animali domestici (il contagio possible è tipicamente inter-umano diretto: in poche parole, mi infesto, eventualmente, perchè sono stato vicino -ovvero a stretto contatto- con un altra persona già infestata, i cui pidocchi sono saltati dalla sua alla mia testa). Anche qui, comunque, è possible un trattamento ambientale che definirei "di tranquillità", mediante l'utilizzo di "Mom Pre Clean" (soluzione di Permetrina con nebulizzatore). Si nebulizza a 20-30 cm. di distanza dalla suppellettile da "sterilizare", si lascia agire per 15-20 minuti, quindi si lava, avendo cura di usare, per i tessuti, acqua calda alla temperatura di almeno 60° C (la procedura descrita è pù importante da mettere in atto quando ci si trovi dinanzi ad un eventuale -rarissimo, oggi, per fortuna- caso di pediculosi del pube, per intuibili ragioni connesse alla maggiore capacità di questo parassita di sopravvivere per tempi più lunghi sulle suppellettili e tra le fibre delle stoffe di sedie, divani, biancheria).

     Per il bimbo (o l'adulto, chè noi grandi non siamo immuni) già sicuramente infestato, però, vanno utilizzati prodotti medicati "seri" in varia formulazione, tenendo conto del fatto che quasi tutti quelli documentatamente efficaci contengono molecole parassiticide. Di seguito darò brevi indicazioni su di un paio di facili procedure possibili (tra le tante disponibili, naturalmente), entrambe sicuramente efficaci, non dannose e personalmente sperimentate (e non dimenticate di trattare e controllare bene anche le sopracciglia, sovente inaspettato sito di insediamento dei pidocchi). 1) Trattamento -A-. Applicare sul cuocio capelluto asciutto "Mom polvere" antiparassitaria, frizionando per bene al fine di fare penetrare per bene e uniformemente il prodotto sino al piano cutaneo, e lasciarlo lì agire per 5-8 ore (nel bambino più grandetto può risultare più comodo, dal punto di vista organizzativo, lasciarlo agire nel sonno, durante le ore notturne): al termine lavare accuratamente i capelli con "Aftir Shampoo", e nei giorni successivi asportare le lendini morte con un pettine a denti fini. Tutto il ciclo di terapia va ripetuto, per sicurezza, dopo 1 settimana circa. - 2) Trattamento -B-. E' il più semplice di tutti, e può essere sempre utilizzato al primo tentativo terapeutico, passando poi a quello indicato al punto precedente ("A") in caso di -raro, per il vero- insuccesso. Sui capelli bagnati applicate una congrua dose di uno shampoo antiparassitario medicato ("Mom Shampoo" o "Cruzzy Shampoo Potenziato" oppure, ancora, "Mediker AP Shampoo", per esempio), lasciate agire in loco per 5 (Mom e Cruzzy) o 10 (Mediker AP) minuti, quindi risciacquate per bene, ripetendo poi il trattamento dopo 7 giorni circa. Eventuali altri lavaggi intercorrenti dei capelli vanno fatti con Aftir shampoo (prima descritto), e, nei giorni successivi alla toilette del capo bisognerà rammentare di affiancare sempre l'uso di un pettine a denti fitti, al fine di asportare le lendini ormai morte (una volta uccise, vengono via facilmente).

     Infine, una indicazione per le famiglie di quei genitori i quali -nonostante la reiteratamente dimostrata innocuità degli schemi terapeutici "chimici" dianzi proposti- preferiscano non usare assolutamente, in nessun caso, prodotti contenenti sostanze antiparassitarie vere e proprie (Permetrina, Fenotrina, Tetrametrina, etc.): esiste un prodotto topico di efficacia sostanzialmente paragonabile a quella degli antiparassitari veri e propri, il quale, avendo tra i suoi componenti Dimeticone (un derivato siliconico oleoso del tutto innocuo, inassorbibile dalla pelle, alla base della composizione di farmaci usati nella prevenzione delle coliche gassose, come Myilicon, Colinox, Coligermina, etc.). Agisce per semplice "soffocamento" dei parassiti, i quali, rimasti avvolti da un film oleoso, non riescono più a respirare e muoiono nel giro di qualche ora => 3) Trattamento -C-. E'un po' più indaginoso a raffronto dei precedenti -è lo scotto da doversi pagare per il voler evitare il contatto con parassiticidi di natura chimica-, ma, come detto, dall'efficacia comunque buona. "Hedrin Lozione" o "Hedrin Spray": l'uno o l'altro vanno applicati con accuratezza sui capelli asciutti, avendo cura di trattare il cuoio capelluto per intero, e -per tutta la loro lunghezza- tutti i capelli indistintamente, lasciando poi lì agire il prodotto (che si asciuga presto) per 8-10 ore. Al termine di questo tempo di attesa si farà uno shampoo accurato con Aftir shampoo. Il tutto dovrà poi essere ripetuto dopo circa 7 giorni (sempre rammentando di utilizzare, nelle ore e nei giorni successivi, un pettine a denti fitti, atto a rinuovere le lendini uccise).

     Per la pediculosi delle ciglia (evenienza rara, ma fastidiosa), l'unico trattamento oggi autorizzato è l'"annegamento" dei parassiti in vaselina bianca, che deve essere spalmata sugli annessi cigliari per tutta la loro lunghezza e ivi lasciata per alcune ore.

     Due notazioni brevi sulla scabbia: 1) Il periodo di latenza clinica (periodo durante il quale sono assenti sintomi evidenti, ma si può comunque essere contagianti) può arrivare a 2-3 settimane; 2) l'acaro sopravvive sulle suppellettili per alcuni giorni: ciò che si sospetta possa essere stato a contatto con il soggetto affetto dovrebbe essere per sicurezza allontanato dall'ambiente domestico per almeno 1 setimana.

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     - Quali manifestazioni cutanee, apprezzabili sul mio bambino nato da poche settimane, posso considerare normali, così da non dovermi preoccupare della loro presenza?

     Farò una breve elencazione, con le relative sommarie descrizioni, di alcuni aspetti cutanei (para)normali che può presentare il neonato in buona salute: nessuna di quelle che riporterò è "patologia" -ovvero malattia-, anche se è pur vero che a pronunciarsi sulla loro natura reale è bene che sia sempre il pediatra (alcune di esse possono essere facilmente confuse con cose che, invece, "patologia" sono davvero; altre in patologia vera e propria col tempo possono gradatamente e impercettibilmente sconfinare). La diagnosi di tutte è essenzialmente clinica e anamnestica, ma talora (vedi sotto) diventa necessario ricorrere al laboratorio, o, addirittura, al riscontro bioptica (in quei rari casi in cui si impohga come necessaria una corretta diagnosi dufferenziale con stati patologici veri e propri).

     - 1) Aspetti cheratosici: Vernice Caseosa (secrezione giallo-biancastra, simile a residui di formaggio, presente -maggiormente all pieghe- in tutti i nuovi nati, che se ne andrà con i promissimi lavaggi); Lanugine (fine peluria visibile al volto, spalle, dorso, che scompare da sola dopo 7-10 giorni. al massimo); Desquamazione fine e diffusa ("nomen omen", è un aspetto che scomparirà da solo con le prime settimane di vita, aiutato dall'uso di olii da bagno delicati e di creme idratanti).

     - 2) "Tumori" (vuol dire semplicemente "gonfiori", non allarmatevi) localizzati (a parte il "tumore da parto, localizzato in genere all'occipite o in prossimità di esso, e legato, nel parto eutocico, alle differenze di pressione superficiale che si vengono a generare sul capo del nascituro in presentazione cefalica durante l'espulsione dal canale del parto): Ipertrofia Mammaria (specie di noduletti teso-elastici, apprezzabili sotto i capezzoli -i quali, talora, possono secernere addirittura qualche goccia di latte-, legati alla presenza in circo di ormoni materni, ricevuti dalla mamma durante la gravidanza, e dalla nutrice con il latte materno; scompaiono in genere in pochi mesi, senza nulla farci -la loro permanenza può risultare più prolungata per il consumo eventuale di latte di soia durante i primissim mesi di vita, o di carni illecitamente estrogenate al divezzo-); Ipertrofia Genitale (più apprezzabile nelle femminucce, con "anomalo" ingrossamento del clitoride e delle piccole labbra -raramente possono aversi anche specie di piccolissime "mestruazioni"-, legato alle stesse cause che generano la appena vista ipertrofia delle ghiandole mammarie; se si limita al quadro classico, sparirà da sola in poche settimane o qualche mese al massimo); Bolle da Suzione (alle labbra, e/o sulle gengive dei denti davanti, sono legate al particolare vigore con cui alcuni lattanti succhiano dal capezzolo: spariranno in tempi piuttosto brevi, per ragioni che è intuibile poter immaginare).

     - 3) Anomalie di colorazione cutanea: Ittero (Colorazione giallastra della cute, legata all'eccesso di bilirubina che sempre, per ragioni complesse legate al metabolismo di globuli rossi del sangue, si ha -in vario grado- alla nascita; quando non raggiunga livelli molto alti -sostanzialmente, quando rimanga sotto il valore di 20 -meglio 15-, non deve destare preoccupazione, purchè ai controlli seriati che si fanno si dimostri in progressiva diminuzione, cosa che porta l'ittero a scomparire nel giro di qualche settimana al massimo -può persistere più a lungo nei bimbi allatati al seno, cosa che va tranquillamente continuata, e nei soggetti affetti da una malattia epatica familiare, benigna e abbastanza frequente, nota come "Sindrome di Gilbert"-); Macchie Mongoliche (si tratta di -in genere ampie- chiazze piane, di colorito grigio-bluastro, visibili già alla nascita al dorso, alla regione sopra-glutea e sacrale, più raramemte agli arti e al volto, da dove tendono a scomparire nel giro di un po' di mesi -sono più evidenti e durature nei soggetti di origine asiatica, da cui il nome-); Cutis Marmorata (marezzatura cutanea diffusa, senza alcun significato patologico, più evidente nella stagione fredda, la quale si accompagna in genere a sub-cianosi -colorito violaceo- di manine e piedini, i quali si presentano spesso feddi al tatto; si tratta di "giovanile" immaturità dei riflessi vascolari superficiali, e tende a scomparire nel volgere di alcune settimane); Angiomi Piani della Linea Mediana (frequenti alla nascita al volto e alla nuca, lungo la linea mediana, appunto, in genere piuttosto ampi, con tendenza alla attenuazione progressiva nel corso di alcuni mesi -quelli al volto, chè quelle della nuca tendono a permanere, finendo però per rimanere nascosti, alla lunga, dalla crescita dei capelli occipitali-; si notano di più quando fa molto caldo o freddo, quando il bimbo piange, quando ha la febbre, quando si agita, ma non ci si fa comunque nulla); "Alopecia" temporanea, localizzata intorno alla linea mediana del cuoio capelluto (si tratta di chiazze di apparente mancanza di capelli che i genitori lamentano al cuoio capelluto, attribuendola, quando la vedono in regione occipitale, allo sfregamento con il tessuto del lettino dove il bimbo appoggia la testa; in realtà sono la conseguenza visibile di quella che potremmo definire una rapida "onda di muta" dei capelli, che sempre si ha nel piccolo bimbo, con inzio nella regione frontale, e poi direzione dall'avanti all'indietro. Quando l'onda arriva alla regione occipitale -quella che sta al di sopra della nuca- si nota di più che altrove semplicemente perchè quella è, di base, una zona più ricca di capelli -e, quindi, dove questi mancano si vede di più-, e perchè la trazione -esercitata dal tessuto del lenzuolino su cui il piccolo dorme- sulla cute del capo che vi si appoggia e si muove finisce col tirar via più precocemente -e tutti insieme- i fusti dei capelli già indeboliti -i quali stavano già per cadere da soli, per essere arrivato il loro turno di subire -buoni ultimi- l'"onda di muta" dianzi descritta-).

     - 4) Anomalie transitorie degli annessi ghiandolari della cute: Miliaria (Piccole vescicole biancastre o rossastre localizzate a volto, tronco, pieghe degli arti, più evidenti nella stagione calda, e legate all'ostruzione del dotto di uscita delle ghiandole eccrine; insorge intorno ai 10 giorni circa di vita, e, per favorirne la precoce scomparsa, bisogna tenere il piccoletto al fresco, lavarlo frequentemente con acqua non calda e un olio da bagno delicato, tenere sulla cute solo cotone -possibilmente bianco e non sciacquato con ammorbidente-); Milia (Piccole cisti follicolari di colorito bianco-giallastro, più evidenti al volto, meno frequentemente al tronco; si trattano come si da con la miliaria, ma, comunque, tendono pià facilmente di questa a risolversi spontanemante nel corso delle prime settimane di vita); Acne Neonatale (legata -pare- agli ormoni materni e più presente nei maschietti, ha aspetto sovrapponibile all'acne del giovane adulto, e non è causata da alimentazione errata della mamma o del piccolo (se in età da divezzo) -può essere più rappresentata, in effetti, nel maschio allattato al seno, ma solo perchè il latte della mamma contiene un po' dei suoi stessi ormoni-; In generale tende a scomparire in un po' di mesi, ma, nei casi più "ostici", il pediatra potrebbe essere costretto ad utilizzare per un breve periodo veri e propri farmaci ani-acne, analghi a quelli normalmente utilizzati dai nostri adolescenti).

     - 5) Dermatosi dall'aspetto infiammatorio e/o pustoloso (Sono i quadri di più marcato aspetto "para-patologico", e pure quelli in cui talora serve l'occhio dell'esperto per distinguerli da situazioni più francamente "patologiche" rispetto a quelle descritte prima): Pustolosi Neonatale Transitoria, nota anche -nella sua forma più impegnativa- come Follicolite Pustolosa Eosinofilica (Pustole Superficiali diffuse, talora pruriginose -il piccolo diventa spesso fortemente irritabile, specie quando lo si spoglia, oppure è accaldato e suda-, che in genere vanno via da sole, senza lasciare cicatrici evidenti -salvo, in piccola misura, le forme eosinofilche più importanti-; nei casi di maggiore persistenza nel tempo si impone una attenta diagnosi differenziale -la quale, talora, richiede che si arrivi alla biopsia cutanea- per distinguerle da altre forme di pustolosi cutanea, dalla più chiara espressione di "malattia"); Eritema Tossico Neonatale (A partire dai primi giorni di vita il neonato può presentare -su tronco, arti, volto- delle piccole pustole puntiformi, contornate da fugaci -durano pochissimi giorni- macule rossastre e fuga, destinate a scomparire spontaneamente, senza esiti evidenti, entro la 6^ settimana di vita -sino ad allora possono recidivare anche più volte, ed accompagnarsi ad ipereosinofilia periferica-; anche queste, se persistono, vanno distinte in diagnostica differenziale da altre forme pustolose cutanee, francamente patologiche); Steatonecrosi del Neonato (Noduli sottocutanei, isolati o multipli -più spesso simmetrici, e talora fra loro confluenti in piccole "placche"-, ricoperti da cute infiammata e/o bluastra, che si possono presentare -durante il 1° mese di vita- ai glutei, al tronco, alle spalle, alle guance, alle braccia, qualche volta accompagnate da ipercalcemia; sono legate a causa le più varie -ipossia, ipotermia, alterazioni connatali del tessuto adiposo, diabete mellito materno, parto difficoltoso-, si risolvono in genere spontaneamente nel giro di pochi mesi, più spesso senza cicatrici -ma possono raramente esitare in cicatrici calcifiche talora ulcerate-, e vanno distinti assolutamente da forme di cellulite settica del neonato -ma, in quest'ultimo caso, il piccolo si presenta sofferente, spesso è febbrile, ed emocromo, VES e PCR testimoniano di uno stato infiammatorio importante); Dermatite Seborroica (Sconfina qualche volta in Dermatite Atopica -nel qual caso sarà il pediatra che dovrà definire la fase di passaggio tra le due forme- e talora in malattia psoriasica, ha la sua manifestazione più comune nella universalmente nota "Crosta Lattea", ed è rappresentata da chiazze arrossate e ricoperte di squame cutanee untuose e bianco-giallastre, al cuoio capelluto, alle sopracciglia, alla fronte, alle pieghe; la forma pura e isolata scompare in genere intorno al 3° mese -in caso contrario andrà attentamente vagliato il rischio del possibile viraggio a forme atopiche e/o psoriasiche-, ma, a pousses successive, può ripresentarsi anche in età di molto posteriori -ne siamo affetti anche molti di noi adulti, con localizzazioni qualche volta un po' diverse, come la regione medio-toracica anteriore, le pieghe retro-auricolari, etc.).

     Miliaria, Dermatite Seborrica, Acne Neonatale possono talora rappresentare aspetti diversi -e contemporaneamente presenti nello stesso bambino, magari in varia fase evolutiva- di quadri cutanei compositi tra loro embricantisi, ovvero evolventi l'uno nell'altro, e facenti parte di un più variegato quadro di "diatesi seborroica", come la chiamavano tanti vecchi pediatri del tempo che fu.

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.... La vita vince sempre!!!